Affreschi dell’Oratorio Suardi, 1524


Affreschi, cm 280 × 812 (pareti laterali); 180 × 201 (parete di fondo); 220 × 812 (soffitto)
Trescore Balneario, Oratorio Suardi

Nell’estate del 1523 Lotto è a Trescore per affrescare, su ordine dei cugini Battista e Maffeo Suardi, l’oratorio nella villa di famiglia. La commissione ebbe origine in un’urgenza devozionale, poiché gli astrologi (materia di cui Lotto e i Suardi erano appassionati) prevedevano un’epocale alluvione nel febbraio 1524: negli anni della riforma protestante di Lutero, l’episodio era visto come un castigo religioso su modello del Diluvio Universale.

In un’atmosfera rustica e rurale, vengono esaltate delle Sante quali modelli assoluti di ortodossia, cattoliche fino al martirio: Barbara, Caterina d’Alessandria, Brigida d’Irlanda, Maria Maddalena. La scena più celebre è quella, nella parete di sinistra, del Cristo Vite (“io sono la vite, voi i tralci”; Giovanni, 15, 1-8): dalle sue mani partono dei tralci in cui sono raffigurati nei medaglioni una serie di Santi: ai lati, i Dottori della Chiesa, architravi dell’ortodossia cattolica, sono impegnati a respingere gli assalti degli eretici, seguaci dei culti pagani ma anche, idealmente, dello scisma luterano.

Tra le storie di Santa Barbara, il martirio avviene nella pubblica piazza – ed è riconoscibile, ancora oggi, l’abitato di Trescore – mentre si svolge il mercato, con dei bambini che giocano nella concitata vita sociale cittadina. Si distinguono chiaramente in primo piano, di spalle, le figure di due soldati lanzichenecchi abbigliati all’ultimo grido con eleganti vesti candide con sbuffi celesti: delle presenze familiari nella Val Cavallina, zona di passaggio obbligata tra l’Europa settentrionale e le corti italiane. Tre anni dopo, nel 1527, avrebbero saccheggiato Roma, mettendo a ferro e fuoco la capitale del cattolicesimo.

Sulla parete di fronte Santa Brigida d’Irlanda prende i voti alla presenza della famiglia Suardi, facendo rinverdire miracolosamente l’asse di legno su cui è inginocchiata; ad accorgersi della scena è soltanto il bambino che richiama l’attenzione dei gentiluomini a sinistra, i committenti delle pitture. La serie di miracoli della Santa prosegue nelle scene della parete, non di rado ambientate nei campi agricoli delle zone attigue a Trescore e della Val Cavallina: Brigida ridona la vista ai ciechi, trasforma l’acqua in birra, dissecca un albero, placa un’intemperia e ammansisce un cinghiale che insegue un gregge di pecore; una chiara allusione, quest’ultima, al popolo cristiano logorato dalle tesi protestanti, e alla pavidità del papa da leggere in relazione alla figura del pastore, che nell’affresco scappa anziché difendere il suo gregge. A destra, un personaggio guarda dritto l’osservatore con una fascina di legna: è l’autoritratto di Lorenzo Lotto in veste di cacciatore.

Il soffitto raffigura un finto pergolato a vigneto, abitato da una serie di putti: uno di questi urina proprio sopra l’autoritratto del pittore. Nel linguaggio alchemico dell’epoca – disciplina di cui Lotto era cultore – l’orina era chiamata “lot”, un espediente criptico e ingegnoso con cui il pittore ha voluto firmarsi idealmente.

  • Orari di apertura : M-V 08.30 -12.30
    S 08.30 – 12:30

Le visite alla cappella Suardi sono solo su prenotazione.

 

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